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Sì, viaggiare, evitando le buche più dure… Come? Con una startup per il turismo accessibile che valorizza la diversità. Tripmetoo (qui il sito) nata nel 2017 da un team di cinque brillanti giovani, è impegnata attivamente nel sociale non soltanto promuovendo strutture e servizi turistici pensati anche per chi ha esigenze speciali, ma anche rendendo la piattaforma web accessibile a tutti, anche ai non vedenti e a chi soffre di dislessia.

Un progetto ambizioso che, anche grazie al percorso di accelerazione di GetIt!, dalla Campania sta ampliando i propri orizzonti verso il territorio nazionale.

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La piattaforma Tripmetoo

La parola d’ordine è “su misura“. L’intento del team di Tripmetoo è, infatti, quello di di dare al traveler la possibilità di organizzare “su misura” la propria esperienza di viaggio. Come? Anzitutto, scegliendo da che cosa partire per definire la meta ideale. Si vuole iniziare ricercando una certa esperienza, programmare il viaggio in base alle proprie esigenze, oppure si vuole promuovere un’offerta turistica?

Seguendo la prima opzione, Tripmetoo propone una serie di offerte (per adesso in Campania ma già a lavoro anche su altre regioni) in base al tipo di esperienza che si vuole vivere. Si viaggia per rilassarsi o per provare un’esperienza outdoor? Per ammirare le bellezze culturali o sdraiarsi in riva al mare? Si preferisce una tappa naturalistica o sportiva? E, infine, si viaggia per allietare il palato con prodotti tipici di alta qualità o per partecipare ad un evento?

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“Nel nostro marketplace i viaggiatori troveranno le proposte turistiche in base alle proprie preferenze ma anche alle proprie esigenze. Nel caso di disabilità motorie, uditive, visive, o intolleranze alimentari o si viaggia con bambini o anziani, Tripmetoo fornisce le mete ideali – spiega il CEO, Giovanni D’Alessandro.

 

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“In base all’opzione scelta, apparirà una lista di servizi turistici dei quali si può verificare l’aderenza alle proprie esigenze personali e, di conseguenza, anche per quanto riguarda l’accessibilità”. Ad esempio, se mi sposto in carrozzina avrò bisogno di sapere se la larghezza di una porta mi impedisce di accedere alla camera di albergo. “ Forniamo dettagli sulle caratteristiche dei servizi offerti non solo a livello architettonico, ma anche in merito a eventuali intolleranze o scelte alimentari. Ad esempio, qualora si voglia sapere se un determinato ristorante ha anche disponibilità di menù vegani o vegetariani”, spiega Giovanni. Spesso organizzare i viaggi con bambini piccoli o anziani diventa difficile. Tripmetoo indica anche le caratteristiche dei servizi in linea per viaggiare in compagnia senza rinunciare al comfort.
La piattaforma ha conseguito una conformità di accessibilità web secondo le linee guida WCAG (Web Content Accessibility Guidelines).

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“Abbiamo investito tanto, soprattutto in fase iniziale, sulla creazione di un sito web che fosse accessibile a tutti mantenendo un’elevata qualità da un punto di vista estetico. Grazie ad un lungo ma proficuo lavoro di squadra, anche persone non vedenti e dislessiche possono visitare Tripmetoo”, dichiara il CEO.

 

Il B2B e l’app per smartphone

Lato B2B, Tripmetoo offre consulenza e formazione, oltre a dare un’opportunità in più all’imprenditore di migliorare lo standard qualitativo del proprio servizio, permettendo ai fornitori di scansionare la propria attività e ottenere un feedback sull’accessibilità.

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“Grazie al percorso con GetIt! siamo riusciti a definire meglio la nostra offerta – spiega D’Alessandro – abbiamo meglio distinto i vari campi d’azione, come la web accessibility piuttosto che la food accessibility o la valutazione architettonica, e offriamo anche piani formativi. Con l’app, che lanceremo nel mese di maggio, la nostra offerta scalerà anche altre territori nazionali, come il Molise e la Basilicata, auspicando di coinvolgere anche altre Regioni dal prossimo settembre”. Pensata per il B2B e integrata con il sito web, questa prima versione dell’app mobile permetterà una ancora più dettagliata profilazione dell’offerta turistica e la possibilità di effettuare consulenze anche a distanza. “GetIt! ci ha aiuto molto in particolar modo sul lato managment. Abbiamo concluso il percorso di accelerazione a fine febbraio e a maggio ci sarà l’investor day”, rivela il CEO.

Una seconda versione che si concentrerà, invece, sul lato B2C, è già in progettazione.

Il team di Tripmetoo

La squadra di cinque giovani talentuosi è composta dal CEO, Giovanni D’Alessandro, tecnico ambientale esperto d’igiene alimentare e sicurezza sul lavoro; Francesca Viglione (COO), architetto e designer specializzata in design for all e innovazione; Vincenzo Autuori (CMTO), che opera nel campo dell’ IT e delle nuove tecnologie; Gianluca Memoli, event manager esperto in accessibilità; Emmanuele Tucci, sociologo con esperienza decennale nel Terzo Settore che studia l’impatto sociale di Tripmetoo.

“Nel nostro progetto siamo tutti indispensabili perché non è importante soltanto la parte tecnologica ma anche conoscere a fondo l’utenza. La tendenza del mercato è quella di andare sempre di più verso la personalizzazione dell’offerta, e noi siamo perfettamente in linea con il trend. Quante più informazioni reperiremo, tanto più saremo in grado di creare l’esperienza su misura”, conclude il CEO.