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Rex è un cagnolino dall’incontenibile simpatia, vive a Dino Land, in una valle segreta chiamata “Radura dei Dinosauri”, e ha la capacità di parlare con questi animali preistorici. E’ lui il protagonista dei nuovi episodi “Paw Patrol Dino Rescue”, la vivace squadra di cuccioli a quattro zampe, super amati dai bambini di tutto il mondo. Rex è dotato di una sedia a rotelle per le zampe posteriori, che lo aiuta negli spostamenti, rendendolo autonomo e in grado di interagire alla pari con gli altri amici.

Valori come diversità e inclusione entrano così a far parte della fortunata serie, da cui sono nati anche i personaggi giocattolo e che in estate arriverà sul grande schermo con il film “Paw Patrol the Movie”. Un’attenzione alla disabilità che vuole accompagnare i più piccoli nella crescita personale: “Per i bambini l’inclusione è un vissuto naturale, ma è un valore che va costantemente alimentato e tradotto nel loro linguaggio, come tutto il resto. Mostrare e raccontare la diversità li aiuta a connettersi e identificarsi con i personaggi, accrescendo la loro connaturata apertura mentale”, commenta Cecilia Padula, Senior Director Kids South Hub di ViacomCBS. La multinazionale dei media ha sviluppato la policy aziendale “No Diversity No Commission” per portare sempre più inclusività nei contenuti e nello storytelling dei propri brand e prodotti. “E’ nostra responsabilità garantire che i contenuti riflettano il mondo in cui vive il pubblico, soprattutto i più piccoli”.

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Rex, cucciolo disabile, si muove grazie a una sedia a rotelle per le zampe posteriori

La disabilità raccontata da cartoni animati e giocattoli

Rex è così l’ultimo di una serie di cartoni animati e giocattoli legati al rapporto tra disabilità e infanzia, diventato sempre più importante negli ultimi anni. Qualche esempio? Float e Loop sono due recenti cortometraggi Disney Pixar dedicati al mondo dell’autismo, così come Pablo, nuovo cartone animato in onda su Rai Yoyo: la sua particolarità non gli impedisce affrontare grandi sfide quotidiane, grazie al suo coraggio e al sostegno degli altri personaggi. Sempre targati Disney sono Nemo, pesciolino con una pinna sottosviluppata, e i suoi compagni: Dory soffre di perdita di memoria a breve termine, al polpo Hank manca un tentacolo e Destiny, squalo balena, è affetta da una grave miopia. E ancora, Mandy Topolina è l’amica in sedia a rotelle di Peppa Pig. Tutti personaggi che, al di là dei limiti personali, mostrano altre doti e qualità, dimostrando che la forza e la bellezza della normalità è un insieme di diversità.


Dal pesciolino Nemo alla Barbie con protesi

Le bambole con sindrome di Down, ideate dall’azienda spagnola Miniland e distribuite anche in Italia, hanno invece vinto il premio come miglior giocattolo del 2020, simbolo di inclusività, uguaglianza, integrazione e accettazione di sé. Così Mattel, che già nel 1997 aveva lanciato Becky, amica di Barbie in sedia a rotelle, ha aggiunto due nuove protagoniste, una in carrozzina e l’altra con protesi alla gamba, alla linea Barbie Fashionistas, che propone versioni realistiche della bambola più famosa, variando il colore delle pelle e la struttura corporea, slanciata, minuta o curvy. Playmobil ha invece proposto una scuola priva di barriere architettoniche, grazie allo scivolo per disabili e al grande ascensore, così come lo scuolabus dotato di rampa posteriore per permettere l’accesso alle sedie a rotelle.

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Float è uno dei due recenti cortometraggi Disney Pixar dedicati al mondo dell’autismo

Toy like Me, l’hashtag che lega infanzia e disabilità

La rappresentazione della diversità nella cultura di riferimento non manca però di generare polemiche: se per molti è un principio fondamentale per l’educazione e la crescita di tutti i bambini, qualcun altro evidenzia il rischio di pietismo e ghettizzazione. A smuovere le acque e far riflettere su questi temi è stata la campagna sociale “Toy like Me” (“Un giocattolo come me”), diventata virale qualche anno fa sul web e tuttora attiva: tre mamme di bambini disabili inglesi hanno lanciato questa sfida per spingere le aziende a realizzare giochi rappresentativi della disabilità. L’inglese Makies ha così prodotto una linea di bambole con apparecchi acustici, occhiali, stampelle o altre imperfezioni, ma altrettanto carine e modaiole rispetto alle colleghe “normodotate”.

In arrivo i mattoncini Lego per non vedenti

Anche Lego ha raccolto l’appello, introducendo un omino anziano in carrozzina, spinto da un altro più giovane, ma il colosso delle costruzioni è finito al centro delle critiche per la scelta di legare disabilità ed età avanzata. L’attenzione ora è tutta per i Braille Bricks, una nuova serie di mattoncini pensati per ipovedenti e non vedenti, già venduta in vari Paesi del mondo e attesa anche in Italia per il 2021.